Tumori e lavoro, se sei impiegato in questo settore hai molte più probabilità di sviluppare un cancro alle vie urinarie: le cause e gli stratagemmi per evitarlo
Tumori e posizione lavorativa ricoperta, spesso e volentieri, sono più collegati di quel che avreste mai potuto immaginare. A rivelarlo è uno studio condotto dalla Fondazione Umberto Veronesi, che ha anche messo in evidenza quanto l’insorgenza di determinate patologie, oltre ad essere determinata dalla professione svolta e dal sesso, sia da relazionare a cattive abitudini che tendiamo a replicare quotidianamente.
In Italia, nello specifico, i tumori alla vescica e alle vie urinarie sono tra le malattie maggiormente diffuse in termini oncologici, con un’incidenza annua rispettivamente del 10,5% e del 4,6%.
Quello che non immaginate, tuttavia, è che la possibilità di contrarre il cancro alle vie urinarie interessa uomini e donne in un rapporto di 3:1. Questo, tuttavia, non avviene a causa di una maggior predisposizione dell’universo maschile ad un tumore di questo tipo. All’opposto, tutto dipenderebbe da determinate mansioni lavorative che, essendo in larga parte ricoperte da uomini, inciderebbero (e non di poco) sull’insorgenza di tumori.
La probabilità di contrarre un cancro alle vie urinarie è più diffusa tra gli uomini e non tra le donne perché, come rivelano gli esperti della Fondazione Umberto Veronesi, ad occupare specifiche posizioni lavorative sarebbero, nella stragrande maggioranza dei casi, impiegati di sesso maschile.
Il riferimento, in questo frangente, è a professioni che abbiano a che fare con la lavorazione del petrolio e dei suoi derivati, o che prevedano un’esposizione prolungata a sostanze tossiche per l’organismo. Sono l’industria dei solventi e i distributori di benzina, nello specifico, i lavori che metterebbero maggiormente a rischio i soggetti di sesso maschile.
Per tentare di contenere il rischio di sviluppare un cancro alle vie urinarie, spiegano gli esperti, il primo monito è quello di abolire seduta stante il fumo. L’esposizione prolungata al fumo, rivela lo studio condotto dalla Fondazione, andrebbe infatti ad aumentare esponenzialmente la possibilità di contrarre un tumore alla vescica.
Un accorgimento importantissimo, dunque, è proprio quello di radiare qualunque tipo di sigaretta dalle vostre vite. Bandite anche sigarette elettroniche o quelle a tabacco riscaldato, il cui consumo non esclude che non “possa essere a sua volta causa dell’insorgenza di tumori delle vie urinarie“.
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