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Hanno destato scalpore le immagini del fan che ha chiesto a Maria De Filippi di poter fare un selfie nella camera ardente allestita per Maurizio Costanzo, ed ora a raccontare i retroscena di quanto accaduto è il quotidiano “Repubblica”. L’uomo in questione, partito da Roma la sera del 26 febbraio, è stato intercettato da Michele Dalai, amministratore delegato della squadra Zeta Rugby, che lo avrebbe visto salire in lacrime sul treno diretto a Torino. “Piangeva, rideva, era un mix di emozioni. Non si era pentito del gesto, mi è sembrato inconsapevole, uno che davanti all’impulso di vedere un vip non ha resistito e ha comunque chiesto un selfie non considerando il contesto” ha spiegato la fonte, che avrebbe anche ascoltato il giovane parlare con i suoi familiari, elettrizzati all’idea del selfie con la De Filippi, ma anche spaventati per la bufera mediatica che si era già scatenata sui social a distanza di pochi minuti dall’accaduto.
Elly Schlein: passaggio di consegne co Enrico Letta
Inizia il percorso di Elly Schlein come primo segretario donna del PD, vincitrice delle primarie contro Stefano Bonaccini. La giovane politica, classe 1985, ha ringraziato al Nazareno il suo predecessore, Enrico Letta, per il lavoro svolto fino ad ora. Ha poi precisato quello che sarà il suo obiettivo, ossia concentrare gli sforzi per la massima unità del partito, avere cura della sua storia, dei suoi valori e proiettarli verso il futuro. Si lavora al rilancio e a una linea politica chiara e comprensibile. Si pensa già al nuovo tesseramento e a un’azione d’opposizione mirata e intelligente. Proprio al riguardo, la Premier Giorgia Meloni ha dichiarato di aver sentito privatamente Elli Schlein per farle gli auguri. Tuttavia, non ha risparmiato una stoccata: “Le ho sentito dire che il Pd sarà un problema per il governo Meloni: per noi la democrazia non è stata un problema mai”, ha detto la presidente del Consiglio, aggiungendo: “Il confronto delle idee non mi ha preoccupato”.
Piantedosi: le parole dopo le polemiche sul naufragio di Cutro
Il ministro Piantedosi torna a parlare del naufragio di Cutro, dopo che le sue parole, a poche ore dalla tragedia, avevano destato polemica. “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli”, aveva infatti detto il titolare del Viminale. “Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”, ha quindi precisato Piantedosi, ricordando di essere andato “subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome suo e di tutto il governo”.
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