Ora legale. Quando dovremo spostare in avanti le lancette degli orologi quest’anno e guadagnare un’ora in più di luce solare? Tutto quello che dobbiamo sapere al riguardo
Lancette avanti di sessanta minuti
Sta per tornare anche nel 2023 l’ora legale, momento in cui gli italiani (e non solo) saranno obbligati a spostare in avanti le lancette degli orologi. Dovremo attendere, però qualche settimana, circa un mese. Il cambio, infatti, avverrà tra le 2 e le 3 di notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo. Si guadagnerà così un’ora in più di luce durante i mesi primaverili ed estivi.
Già da tempo si discute a Bruxelles la proposta di abolire almeno negli stati dell’Unione Europea il periodico cambio dall’ora solare e quella legale. L’Italia in passato ha rifiutato l’iniziativa, volendo mantenere tutto ivariato. Nel 2021 nell’UE si è deciso che ogni Paese potrà scegliere in autonomia. Per quanto ci riguarda, non sono giunte da parte governo nuove disposizioni o modifiche su tale azione e, duqnue, faremo come al solito. Torneremo all’ora solare il prossimo 29 ottobre.
Torna l’ora legale: l’importanza del risparmio energetico
In Italia l’adozione dell’ora legale è entrata in vigore nel 1916. Tuttavia, la teorizzazione dei vantaggi di tale pratica ha radici più lontane nel tempo. Si fa risalire addirittura al 1784 e a Benjamin Franklin che parlò di risparmio energetico in un articolo satirico pubblicato sul quotidiano francese “Journal de Paris”. Nel 1895, invece, il biologo George Vernon Hudson propose finalmente di spostare, in estate, le lancette dell’orologio in avanti proprio allo scopo di avere più ore di luce e adattare i bioritmi umani a seconda delle stagioni.
Anche oggi il vantaggio dell’ora legale è palese; si tratta di risparmiare energia grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica, sfruttando maggiormente il periodo di luce naturale. Volete un esempio? Considerate che tra il 2004 e il 2012 vi è stato un risparmio di oltre 6 miliardi di kilowattora con una spesa minorata pari a novecento milioni di euro. É questo il motivo che spingerebbe all’abolizione totale dell’ora solare.
Tuttavia, ciò significherebbe che durante i mesi invernali, ci sarebbe uno slittamento in avanti di alba e tramonto. Vero è che avremmo un’ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, periodo della giornata in cui le normali attività umane sono più intense e continuerebbero a svolgersi regolarmente.