“Mare Fuori” frutto di una copiatura? Ecco i nomi delle due produzioni a cui la serie televisiva targata Rai si sarebbe ispirata (fin troppo)!
È diventata un fenomeno incapace di arrestare la sua corsa, date le visualizzazioni a dir poco strepitose che continua a racimolare all’interno delle piattaforme di Netflix e Rai Play.
“Mare Fuori“, la serie prodotta da Rai Fiction e Picomedia per la regia di Carmine Elia, è letteralmente sulla cresta dell’onda. Le sue tre stagioni – a cui ne faranno seguito altre due che la produzione, di fatto, ha già confermato – si compongono di dodici episodi ciascuna (che definire avvincenti è riduttivo).
Insindacabilmente, il merito non può che andare alla bravura degli attori. Sia i volti noti della cinematografia (quali Carolina Crescentini e Carmine Recano), sia i giovanissimi che si sono approcciati per la prima volta alla recitazione hanno contribuito alla realizzazione di un prodotto che continua a spopolare sulle piattaforme streaming.
Ma è solamente alla qualità del cast che si deve il successo di “Mare Fuori“? Per i cinefili, ne siamo certi, sarà stato semplice riscontrare delle somiglianze nette tra la produzione di Rai Fiction ed altre due celeberrime serie televisive straniere. Proprio a quest’ultime sembrerebbe ispirata (fin troppo) la trama di “Mare Fuori“. Andiamole a scoprire insieme.
“Mare Fuori” frutto di una copiatura? Le due produzioni a cui la serie si sarebbe ispirata
La trama di “Mare Fuori” è interamente farina del sacco degli autori? Sicuramente, l’idea di raccontare le vicende appassionanti e struggenti di un gruppo di minori detenuti in un istituto penitenziario è risultata essere fresca e coinvolgente agli occhi del pubblico. Ma le somiglianze che la serie presenta con altre due celeberrime produzioni, proprio sotto questo punto di vista, non possono essere ignorate.
Il carcere, nello specifico, rappresenta l’ambientazione di due produzioni che, negli scorsi anni, hanno finito per monopolizzare l’attenzione di fan e telespettatori in ogni angolo del globo. Il riferimento è a “Prison Break“, la cui prima stagione venne distribuita nel lontano 2005, e a “Orange Is the New Black“, lanciata invece nel 2013.
Entrambe queste serie televisive, nello specifico, approfondiscono le vicissitudini dei protagonisti adoperando proprio l’ambientazione in un carcere come sfondo. Una scelta, quella di concentrare la stragrande maggioranza delle scene in un luogo chiuso, a cui anche “La Casa di Carta” deve il suo successo.
È dunque probabile che, quando si è trattato di definire i dettagli della serie, gli ideatori di “Mare Fuori” non abbiano potuto far a meno di ispirarsi all’esempio di “Prison Break” e “Orange Is the New Black“. La diversificazione apportata dal contesto del carcere minorile e dalla bravura degli attori, in parallelo, hanno fatto il resto.