Bianca Balti, la super modella è stata ospite di Francesca Fagnani a Belve. Durante l’intervista è emerso un racconto struggente del suo passato, una violenza sessuale subita quando era giovanissima
Belve, Francesca Fagnani intervista Bianca Balti
Dopo il successo ottenuto come co-presentatrice durante una serata del Festival di Sanremo, la giornalista Francesca Fagnani è tornata al suo ruolo consueto nel programma Belve. Il format prevede domande scomodode a personaggi dello spettacolo e del jet set nostrano. Ieri, 7 marzo, è toccato alla super modella Bianca Balti stare sulla graticola.
Se l’è cavata egregiamente, non svicolando e rispondendo con sincerità e schiettezza alle varie curiosità espresse dall’intervistatrice. L’atmosfera è diventata più pesante quando Francesca Fagnani ha toccato un argomento delicato del passato della Balti, l’esperienza tremenda di una violenza sessuale subita quando aveva solo 18 anni (oggi ne ha 39). Cosa ha raccontato di quel momento?
Il racconto della violenza subita durante un rave
Tra le modelle italiane più famose al mondo è impossibile non citare Bianca Balti. Ha lavorato per le maison più importanti del fashion system come Dolce e Gabbana, Missoni, Guess?, Donna Karan, Roberto Cavalli, Armani, Mango, Christian Dior, Pollini, Intimissimi, Victoria’s Secret, La Perla, ecc.
Non si è sottratta a una domanda della giornalista Francesca Fagnani e ha raccontato di uno stupro subito quando aveva solo 18 anni. “È successo con un ragazzo che avevo conosciuto quella sera e che mi piaceva. Da un bacio si è passati alla violenza”, ha raccontato. Al momento dell’atto ha dichiarato di essere stata in stato d’ebbrezza, di non essere lucida. Diceva di no, cercava di fermarlo. Non lo ha denunciato.
“Lo hai mai più incontrato?” – ha chiesto, quindi, la giornalista. “L’ho cercato per tantissimo tempo. Pensa che tristezza. Andavo a tutti i rave sperando di rincontrarlo. Volevo fare pace con l’idea che magari c’era una storia e non uno stupro”, ha risposto la modella. Lo ha rivisto dopo anni. L’uomo usciva da un sert (servizio per le tossicodipendenze, ndr.). “Nella mia mente avevo bisogno di normalizzare questa esperienza, di dire siamo amici”, ha concluso Bianca Balti.