Se la depressione e la malinconia prendono il sopravvento ecco alcune pratiche anti-tristezza da mettere subito in campo, grazie alle quali ritrovare il sorriso.
Ritrovare il sorriso nonostante la malinconia è possibile. Se ci si trova in uno stato di depressione o di apatia è importante mettere subito in atto pratiche anti-tristezza con cui risollevare l’umore.
Prima di entrare nel vivo dei consigli anti-tristezza è importante avere ben chiari due aspetti. In primo luogo che la tristezza è un sentimento normale e che proprio per questo va normalizzata. Un po’ come per il tempo, con il sole che si alterna con la pioggia, è davvero fondamentale essere consapevoli che capita a tutti di sentirsi un po’ malinconici. Tra le sfide che ci riserva la vita e il dialogo interiore spesso poco potenziante che ci accompagna ogni giorno, avere giornate no è ok. Tuttavia è giusto correre ai ripari, prendendosi cura di se stessi in questi momenti per ritrovare il sorriso e comprendersi meglio.
Detto questo, in secondo luogo è fondamentale prendere consapevolezza di come si può affrontare la tristezza con un aiuto guidato. Un percorso di terapia fa bene a tutti, dando più strumenti per comprendere come affrontare i propri stati interiori, comprendendoli e ascoltandoli. A volte la tristezza bussa alla nostra porta per dare voce alla nostra anima che ci vuole comunicare come dobbiamo prestare maggiore attenzione alla nostra interiorità per sciogliere determinati nodi ed evolvere.
Pratiche anti-tristezza: come sbarazzarsi della malinconia
Fatto pace con il fatto che la tristezza non è da reprimere, ma da accogliere, possiamo chiederci cosa c’è che non va in quello che stiamo vivendo. Poi possiamo aiutarci con azioni potenzianti per darci un po’ di sollievo nei momenti più tristi.
Tra le pratiche anti-tristezza c’è sicuramente il lavoro sull’autostima: non avere le basi del sé non aiuta di certo a gestire i propri stati interiori. Amarsi significa darsi valore e imparare a essere comprensivi con se stessi anche nei momenti no. Imparando a volersi più bene si potrà diventare genitori di se stessi. In questo modo si entra in sintonia con il nostro bambino interiore che andrebbe sempre ascoltato, ma talvolta viene messo da parte, ingabbiandosi in schemi e convinzioni limitanti.
Per quanto riguarda le azioni pratiche sicuramente viaggiare aiuta a dire addio alla tristezza. In particolare permette di vedere le cose da una prospettiva diversa, oltre che a distrarsi, evitando di rimuginare troppo. In questo modo si è investiti da un booster di dopamina apprezzando anche le piccole cose di un luogo sconosciuto in cui ricaricare le batterie, tenendosi lontani dalla nostra immagine nel quotidiano. Inoltre il bello è che si ci disconnette – anche se per solo un week-end – dai propri doveri, tra famiglia, lavoro e dispositivi tecnologici. In vacanza non si controllano di certo così assiduamente e-mail e social, potendo così scendere da quella incessante ruota del criceto che ci vuole sempre connessi e iper attivi.