Omicidio di Nadia Roccia: un tremendo caso di cronaca nera che vide protagoniste due ragazzine che uccisero una compagna di scuola, presumibilmente per motivi economici
Antefatto dell’ omicidio
L’omicidio di Nadia Roccia fu un terribile delitto che si consumò il 14 marzo 1998 a Castelluccio dei Sauri (in provincia di Foggia). Ecco i fatti. Anna Maria Botticelli e Maria Filomena Sica (detta “Mariena”) sono due ragazzine in procinto di affrontare gli esami di maturità. Fin dall’infanzia conoscono Nadia Roccia, loro coetanea, con la quale condividono sogni e speranze per il futuro. Tra queste c’è quello di trasferirsi un giorno negli Stati Uniti e lasciare la mnotonia di provincia a cui si erano dovute adattare fino a quel momento. Nadia aveva uno zio che viveva oltreoceano, avrebbero potuto chiedere a lui appoggio temporaneo e iniziare il loro percorso da adulte in un nuovo paese.
Qualcosa, però, non andò secondo i piani. Nadia, infatti, ritrattò quell’idea e iniziò ad abbandonare l’idea di trasferirsi così lontano. La sua sleatà non poteva essere lasciata impunita. Anna Maria e Mariena architettarono un piano terribile per fargliela pagare.
La morte della povera Nadia Roccia
Con la scusa di doversi preparare per gli imminenti esami di maturità, Anna Maria e Mariena invitarono Nadia nel garage di casa Botticelli. L’aggredirono in due e la strangolarono. Sospesero il suo corpo senza vita con una corda, inscenando un omicidio. Inoltre, prepararono con una macchina da scrivere un finto messaggio d’addio disponendo che i suoi risparmi andassero alle amiche per fare quel viaggio negli Stati Uniti che tanto sognavano. Come motivo del gesto addussero che Nadia fosse omosessuale e innamorata di Annamaria.
Agli inquirenti non ci volle molto per capire che qualcosa non quadrava. Tramite microspie piazzate opportunamente, si udirono le due amiche accordarsi sulla versione da dare. Messe alle strette durante l’interrogatorio, crollarono e confessarono il delitto. Inoltre, s’indagò sulla pista satanica a causa di oggetti “a tema” ritrovati nelle camere delle ragazze.
Si presume che il movente fu prettamente economico. Anna Maria Botticelli e Maria Filomena Sica vennero condannate all’ergastolo. Tuttavia, la pena fu dapprima ridotta a 25 anni per infermità mentale, e poi a 21 per patteggiamento. Le giovani uscirono dal carcere dopo 15 anni: Mariena per buona condotta, mentre Annamaria per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute a causa della sclerosi multipla. Oggi vivono sotto altra identità, una in Toscana e l’altra in Veneto.