Maurizio Costanzo. Molti sono i tributi in onore del giornalista scomparso due giorni fa. Si alza, però, una voce fuori dal coro che non risparmia critiche velenose
I messaggi di cordoglio
Grande commozione in Campidoglio nella camera ardente allestita per Maurizio Costanzo. La morte del giornalista ha rattristato una nazione intera. Sono molte le persone (note e non) che stanno tributando in queste ore l’estremo saluto. Sono intervenuti la moglie, Maria De Filippi, insieme ai figli Saverio, Camilla e Gabriele. Presenti anche la premier Giorgia Meloni e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Hanno partecipato al cordoglio in loco Lino Banfi, Valerio Mastrandrea, Mara Venier, Fiorello, Gianni Ippoliti, Paola Barale, Massimo Giletti, Valeria Marini. Pierluigi Diaco, Rudy Zerbi, Ermete Realacci.
Giorgia Meloni aveva scritto sui suoi canali social queste parole: “Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza”. Silvio Berlusconi, fondatore di Mediaset, ha detto: “Non ha soltanto inventato un genere televisivo, ma, grazie a una intelligenza brillante e alla sua infinita curiosità, ha spaziato in tutte le arti… È stato un giornalista coraggioso al punto da mettere a rischio la sua stessa vita”.
Maurizio Costanzo, non tutte le testimonianze sono favorevoli
Le opinioni espresse su Maurizio Costanzo sembrano essere unanimi; si parla di un uomo che ha rivoluzionato il giornalismo italiano e il modo di fare televisione, di un professionista impeccabile e di un uomo dalla mentalità aperta, educato, brillante, protagonista della nostra scena artistica, accogliente.
Tuttavia, quasi a squarciare questo velo di nostalgia, a gamba tesa è entrata una dichiarazione rilasciata dal giornalista del Corriere della Sera, Aldo Grasso, che si è distinto per le sue idee contrastanti con il comune sentire. Incurante delle recentissima scomparsa di Costanzo, in un’intervista rilasciata al portale MOW, non ha risparmiato critiche accese. “Dei morti bisogna parlare bene”, ha iniziato. Poi è iniziata l’invettiva: “Sicuramente ha portato in Italia un genere nuovo, ma non sono mai stato entusiasta della sua televisione. Certo, era un grandissimo professionista. Altro attacco sprezzante: “La sua era una Tv da uomo di potere. Amico della sinistra e amico di Silvio Berlusconi, consulente di tutti gli uomini politici e anche delle principali imprese italiane, insomma aveva la capacità di tenere sempre il piede in più scarpe”.
Infine, l’attacco dovuto alle relazioni con la massoneria: “La verità? Il personaggio mi piaceva moltissimo, ma non mi piaceva la persona. Uno iscritto alla P2, uno che ha intervistato Licio Gelli, l’abbiamo rimosso?”.