Alimentazione e gravidanza, alcuni falsi miti da sfatare: la scoperta sulla dieta vegetariana è destinata a cambiare le sorti di tutte le future mamme
Troppe volte abbiamo sentito dire che le donne in gravidanza, oltre a dover mangiare porzioni di cibo più abbondanti rispetto al solito, sono tenute ad ingerire cibi maggiormente “sostanziosi” quali carne e pesce.
Due falsi miti, quelli sulla gestazione, che hanno fatalmente condizionato l’esistenza di milioni di donne che, all’opposto, avrebbero preferito seguire altri regimi alimentari – quello vegetariano, ad esempio – anche durante i nove mesi più belli della loro vita.
Ma privarsi di carne e pesce è davvero sconsigliato alle donne in gravidanza? A rispondere all’interrogativo più gettonato del momento è il pediatra neonatologo Massimo Agosti, che ai microfoni della Fondazione Umberto Veronesi ha cercato di sfatare alcuni falsi miti inerenti a gestazione e dieta.
Gravidanza: alcuni falsi miti da sfatare sulla dieta vegetariana
Seguire una dieta vegetariana anche durante i novi mesi della gestazione è tutt’altro che un danno per il bambino. A rivelarlo è il pediatra Massimo Agosti in un’intervista ai microfoni della Fondazione Umberto Veronesi, tramite cui l’esperto ha cercato di sconfessare alcune inesattezze legate alla gestazione.
Una donna incinta, spiega Agosti, non solo non è assolutamente obbligata a mangiare razioni di cibo doppie – la quantità di calorie che dovrebbe ingerire quotidianamente, infatti, è pari a circa 2.000 kcal -, ma non deve neanche fossilizzarsi su alimenti che l’opinione comune ha individuato come “maggiormente nutrienti” (quali carne o pesce).
Una dieta vegetariana, all’opposto, è uno stile alimentare perfettamente sostenibile ed adeguato alle necessità del bambino, che tramite la placenta riceverà tutti i macronutrienti e micronutrienti fornitigli dalla mamma. Affinché il feto riceva la sua dose quotidiana di grassi, carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali nelle giuste proporzioni, dunque, non è indispensabile che la madre opti per un’alimentazione a base di carne o pesce.
All’opposto, Agosti evidenzia come gli studi condotti in anni recenti mettano in guardia rispetto ad un eccessivo consumo di proteine, specialmente nel primo anno di vita. L’eccedenza di proteine, sottolinea lo studioso, andrebbe infatti ad aumentare il rischio di incappare in problematiche quali il sovrappeso.
Affinché il bambino riceva tutte le sostanze di cui necessita per completare la sua formazione, dunque, carne e pesce non sono assolutamente indispensabili come si credeva fino a qualche decennio fa. Tutte le donne che temono di dover dire addio alla dieta vegetariana nei nove mesi di gravidanza, a fronte di ciò, possono tirare un sospiro di sollievo.