La food blogger Benedetta Rossi è tornata sui social a parlare di una nuova truffa che la vede protagonista ignara di avventori senza scrupoli. Non è la prima volta, ecco che cosa ha rivelato lei ai follower.
Nuova truffa social per Benedetta Rossi, che cosa è successo
Non è la prima volta che lei è vittima di truffe social che la usano in maniera subdola per vendere prodotti dimagranti. Era già successo nel dicembre 2021 (si veda la seconda foto dell’articolo) quando Benedetta Rossi è apparsa sconvolta nelle sue stories mostrandosi in lacrime dopo aver scoperto una verità davvero disarmante e agghiacciante allo stesso tempo. “Mi viene da piangere dalla rabbia perchè stamattina mi hanno scritto delle persone che hanno abboccato a questa cavolo di truffa”. Aveva detto all’epoca dei fatti, visibilmente agitata e incredula di quello che era accaduto. “Non si sono accorti che era tutto finto, che hanno rubato la mia immagine per fare la pubblicità a queste pillole dimagranti di cui io non c’entro nulla”. La storia in questi giorni si è ripetuta ma la cuoca ha tirato fuori le unghie stavolta e non le lacrime.
“Attenzione, avvertite chi vi sta accanto”, Benedetta Rossi esasperata
Nel 2021 il prodotto sotto accusa era il Reduslim, stavolta le segnalazioni stanno interessando diversi altri speudo-farmaci dimagranti le cui pubblicità ingannevoli su Facebook e Instagram usano dei fotomontaggi in cui appare proprio Benedetta. La food blogger spiega nel video pubblicato nel suo ultimo post, che dopo quel primo episodio da qualche tempo “hanno ricominciato a girare delle pubblicità che utilizzano la mia immagine per truffare le persone“.
Oggi come allora sono sempre sponsorizzati prodotti dimagranti inesistenti che vogliono spingere le persone all’acquisto solo perchè invogliate dall’immagine rassicurante di Benedetta forte di 4,5 milioni di follower su Ig e della sua grande notorietà televisiva. Lei stavolta ha la voce ferma anche se lo sguardo è davvero sconvolto.
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Ribadisce ancora una volta di non inserire nessuna carta di credito e di avvertire le persone che potrebbero cadere nel tranello di questi aguzzini. Chiede anche di aiutarla a segnalare questi profili affinché vengano cancellati il prima possibile. Spiega che si tratta di un meccanismo contorto in quanto sono per la maggior parte profili fake creati all’estero per cui neppure la Polizia Postale può muoversi con così grande disinvoltura.