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Matteo Messina Denaro salta il video collegamento con l’aula bunker di Caltanissetta: il boss avrebbe rinunciato a essere presente in videoconferenza, dal carcere de L’Aquila, a causa della sua prima seduta di chemioterapia a cui è stato sottoposto all’interno dell’istituto penitenziario. A quanto si apprende da fonti informate, sarebbe stata allestita un’apposita stanza non molto distante dalla sua cella dove il boss si sottopone alle cure. Al momento non c’è certezza, in virtù di questa necessità medica, su quali saranno le intenzioni del boss di Cosa Nostra in merito all’eventuale sua partecipazione alle prossime udienze del processo. L’udienza del processo a Matteo Messina Denaro è stata rinviata al 9 marzo «per consentire al difensore di essere presente».
Eredità di Gina Lollobrigida
Con la morte di Gina Lollobrigida si apre la questione legata all’eredità lasciata dall’indimenticabile diva del cinema italiano. Dovrebbe esisterebbe un testamento affidato a un notaio, il cui contenuto dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni. La parte più consistente è rappresentata dalla meravigliosa villa sull’Appia Antica nella quale l’attrice risiedeva. Una parte più piccola (tra i 300 e i 500 mila euro) deriverebbe da un appartamento in Toscana, in zona Pietrasanta. Non esisterebbe traccia, invece, dei 215 milioni di dollari che, secondo una serie di fonti, sarebbero conservati negli Stati Uniti.
Sciopero benzinai confermato
Confermato lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio, dopo che gli esponenti della Federazione italiana dei gestori degli impianti di carburante e della Federazione Italiana Benzinai hanno incontrato i rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. «Nessun elemento fra quelli per cui abbiamo indetto lo sciopero è venuto meno», ha spiegato Massimo Terzi, rappresentante di Anisa Confcommercio. Con le nuove norme «siamo ancora più penalizzati, questo ennesimo cartello fa tutto tranne che trasparenza». I rappresentanti sindacali della categoria si sono detti «profondamente delusi» dal secondo incontro al ministero dell’Imprese e del made in Italy, motivo per il quale lo sciopero andrà avanti e riguarderà anche gli impianti self-service, pur assicurando i servizi minimi essenziali.
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