Arriva sulle stories Instagram l’accusa di Marina Di Guardo, mamma di Chiara Ferragni che si scaglia contro la violenza sulle donne.
Lo scandalo della relazione tossica: anche i Ferragni attaccano la De Filippi
La storia raccontata dal programma di Maria De Filippi “C’è posta per te” continua a creare scandalo e ha indignato molti spettatori. La puntata, andata in onda sabato 7 gennaio, ha destato lo scalpore di donne e VIP. Si tratta della storia che racconta la relazione tra Valentina e Stefano. Una relazione tossica e altamente violenta che non sarebbe dovuta uscire sullo schermo. Una storia d’amore poco educativa in cui violenza verbale e umiliazioni vengono ripetute e vantate dal compagno di Valentina. L’attacco sui social arriva da ogni parte ma colpisce quello della famiglia Ferragni che hanno commentato in diretta la puntata: “E’ la storia d’amore più tossica che io abbia mai sentito”, ha detto Chiara Ferragni mentre guardava con Fedez la puntata. A parlarne anche la madre di Chiara, Marina Di Guardo, scrittrice che ha attaccato duramente il programma di Maria De Filippi.
Marina Di Guardo su Instagram: “Poi ci chiediamo il motivo di tanta violenza”
Non sono gli unici Chiara Ferragni e Fedez a commentare la puntata di “C’è posta per te”. Anche Marina Di Guardo, scrittrice e madre dell’ influencer digitale ha così commentato la relazione tossica tra Valentina e Stefano, raccontata durante il programma. Marina Di Guardo ha pubblicato sulle stories Instagram un articolo di giornale dal titolo “C’è posta per te: come la TV normalizza la violenza” commentando la notizia.
“Alluncinante”, ha scritto la scrittrice Di Guardo e poi ha continuato: “E poi ci chiediamo il motivo di tanta violenza continua contro le donne”, ha scritto sulla stories. Una manifestazione di violenza psicologica fatta passare come una relazione normale che non guarda al vero problema tra uomo e donna. E’ da sempre vicina alle tematiche delle donne la famiglia Ferragni che commenta in un post di Factanza su Instagram: “I media italiani non sanno ancora parlare di donne”.