Sono passati esattamente 7 giorni dalla morte di Gianluca Vialli, 7 giorni di dolore, di lutto, di pianti e rassegnazione. Il campione se ne è andato.
La morte di Gianluca, avvenuta il 6 gennaio 2023 di primo mattino, ha sconvolto il già provato mondo del calcio. Una dipartita forse ipotizzata ma non di certo augurata dal momento che prima di Vialli, anche Sinina Mihajlovic ha salutato per sempre la famiglia, gli amici, i colleghi ed i tifosi.
Due morti che di certo pesano, soprattutto perché entrambi erano buoni amici, si sono fatti forza a vicenda durante la malattia, si sono impegnati a giocare la loro partita più importante, quella con la vita, che purtroppo, sopraffatti da due mali incurabili, hanno perso.
Vialli aveva 58 anni mentre Sinisa ne aveva 53, il primo scoprì nel 2017 di avere un tumore al pancreas mentre il secondo, scoprì nel 2018 di soffrire di una grave forma di leucemia, a distanza di pochi giorni, i due campioni sono morti dopo una lunga degenza.
Dopo il funerale di Sinisa le cure a Londra
Da buon amico quale era, Vialli ha salutato per l’ultima volta Sinisa per poi volare a Londra, in una clinica privata per sottoporsi ad alcune cure sperimentali. Gianluca era consapevole del fatto che il tumore, silente ma devastante, era ritornato più forte di prima e che forse per lui era giunta la fine. Ad ogni modo non si è dato per vinto, ha sempre creduto nei medici e nella medicina, si è sottoposto ad ogni trattamento (anche i più dolorosi) per far rallentare la sua corsa verso la morte.
In molti hanno sperato in un miracolo che purtroppo non c’è stato, famiglia, amici, colleghi, tutti da vicino e da lontano lo hanno motivato a non mollare e da buon giocatore ha continuato la sua partita. Dopo alcune complicazioni, il suo fisico ormai debilitato ha ceduto conscio del fatto di aver dato tutto, sia come marito e padre ma anche come calciatore ed allenatore.
Le dichiarazioni della dottoressa Milanetto
Nell’équipe medica che ha curato Gianluca, c’era anche la dottoressa Milanetto: “Vialli un esempio e un modello per altri pazienti”, riferisce a mezzo stampa. La ricercatrice in una lunga intervista ha percorso l’inizio della malattia di Gianluca, lavora presso la Chirurgia generale del Policlinico diretta dal professor Claudio Pasquali, chirurgo pancreatico, nonostante la giovane età, ha solo 38 anni, è una delle più esperte e quotate dottoresse in tema di tumore al pancreas.
Anna Caterina Milanetto ha riferito come sia rimasta sorpresa dal fatto che Vialli fosse malato dal momento che essendo un’atleta di nicchia, era sicuramente controllato da anni da capo a piedi, ma ad ogni modo la malattia non lo ha risparmiato, in parte Vialli è stato fortunato, il tumore è stato individuato al primo stadio e l’operazione faceva ben sperare.
Nel tempo di degenza presso l’ospedale Humanitas, la dottoressa ha avuto modo di vedere Gianluca, di capire il suo stato d’animo con uno sguardo, il suo viso parlava. Aveva paura ma allo stesso tempo era fiducioso che il destino gli avrebbe riservato un trattamento diverso essendo molto positivo, purtroppo però così non è stato.