Da sempre adoperata in cucina per la preparazione di piatti più disparati, la farina è il prodotto di macinazione per eccellenza. La parola farina ha origini antiche difatti risale al latino farīna che deriva da far, ovvero farro. Durante il tempo degli antichi romani per ottenere la polvere si tendeva a macinare questo cereale al fine di addensare zuppe e preparare piatti tipici della cucina locale,
Oggi esistono tantissime varietà di farine, oltre al macinato di cereali si trova al supermercato la farina di frutta secca, legumi, semi di piante, mais avena, grano e di recente, in base ad una normativa dell’Unione Europea anche di insetti, prevalentemente grilli, che hanno un impatto minore sull’ambiente rispetto alla coltivazione dei cereali etc.
Pare che l’invenzione della farina debba essere ricercata in Asia Minore, in Mesopotamia o anche conosciuta come Mezzaluna fertile, ovvero quella zona bagnata da due fiumi noti come il Tigri e l’Eufrate. Sulle rive di questi due corsi d’acqua si coltivavano le graminacee ed il grano che grazie alle attività commerciali arrivò fino all’Europa.
Ecco secondo Altroconsumo qual è la farina più conveniente
Essendo la farina un prodotto venduto su larga scala che rientra anche nei prodotti di prima necessità in quanto fondamentale per impastare il pane, oggi vogliamo fornirvi la classifica di Altroconsumo che ha individuato quella più conveniente e allo stesso tempo buona presente sul mercato alla modica cifra di 1,29 euro al kg.
La classifica di Altroconsumo riguarda la farina per la pizza, sono state prese in considerazione ben 9 qualità diverse per ricercare la migliore. I test di laboratorio uniti a dei parametri che hanno o meno soddisfatto gli studiosi come ad esempio, umidità, % di glutine, forza dell’impasto, % di proteine hanno constatato quanto segue: La farina migliore in commercio è quella di grano tenero di tipo 0 (Manitoba) a marchio Coop seguita dalla farina 00 di grano tenero di Caputo Pizzeria al prezzo medio 1,48 euro. Naturalmente il seguente indicatore potrebbe subire piccole variazioni di prezzo a seconda della zone di acquisto e del tasso di inflazione sui mercati nazionali ed internazionali a seconda dei periodi.