Il Vaticano ha riaperto le indagini su Emanuela Orlandi accogliendo le istanze del fratello. Ora però spuntano anche delle conversazioni sospette
Il Vaticano dopo anni e anni di silenzio e di no ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. A circa un anno di distanza dalle istanze presentate dal fratello della giovane, Piero, tramite il suo avvocato, Laura Sgro’, il pubblico ministero dello stato pontificio, Alessandro Diddi ha dato il parere favorevole.
Una prima lentezza che invece oggi ha avuto una decisa accelerata. Gli elementi sono diversi e molto probabilmente anche il documentario diffuso su Netflix “Vatican Girl” ha fatto la sua parte. In particolare l’attenzione si concentra su alcune intercettazioni che potrebbero aprire altre piste. La vicenda di Manuela potrebbe essere legata con la morte di altre due ragazze: Mirella Gregori, sua coetanea e scomparsa nello stesso periodo ed Elisa Claps, la giovane di 16 anni ritrovata cadavere solo nel 2020 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza.
Emanuela Orlandi, il rettore e le intercettazioni
L’accostamento di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi non è nuovo, lo sappiamo: scomparse nello stesso periodo in Vaticano. Proprio di lei padre Georg Gänswein parla nel suo libro e per la sorella Antonietta questa “è come un segnale che le ragazze sono unite dallo stesso destino”. Ma non è tutto. Ci sono altri particolari che stanno emergendo.
In particolare è Gianluigi Nuzzi che su La Stampa parla di Don Pietro Vergari, rettore della Basilica di Sant’Apollinare, prete molto vicino a Enrico De Pedis, il boss della Banda della Magliana a cui il caso di Emanuela Orlandi è stato più volte legato, che aveva conosciuto in carcere quando era cappellano. Cita la conversazione di Vergari con il cardinale Ugo Poletti nel 2012 che gli intima di “stare in silenzio e basta”.
Ma c’è di più. Tra le intercettazioni di Vergari, infatti, compare anche una telefonata all’ex vescovo di Potenza, reggente della curia legata proprio alla scomparsa e all’omicidio di Elisa Claps. Il prete romano sottolinea come lui abbia conosciuto “Renatino” ma il vescovo lucano lo interrompe ricordandogli che il telefono poteva essere sotto controllo. Insomma gli interrogativi si infittiscono. Che la vicenda di Emanuela oltre che a quella di Mirella sia legata anche a quella della Claps?