Ieri sera lo chef Carlo Cracco è stato ospite del programma “Che tempo che fa” e subito tutti si sono accorti quanto è dimagrito negli ultimi mesi rispetto la sua smagliante forma fisica. Ecco come sta davvero.
“Che tempo che fa” Carlo Cracco e Sabrina Ferilli insieme
La seconda stagione di “Dinner Time” ci sarà e debutterà in esclusiva su Prime Video a partire dal 17 febbraio 2023 inizialmente solo con i primi quattro episodi, mentre per vedere gli ultimi due si dovrà attendere il 24 febbraio. Il format è semplice. Al timone ancora lo chef Carlo Cracco coadiuvato dalle socie Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli che lo accompagneranno in questa nuova edizione ricca di tante novità, a partire dagli ospiti presenti: Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Marco Giallini e Luca Zingaretti.
Si parte in ogni puntata alla scoperta delle ricette regionali più autentiche (Sila, Romagna, Sicilia e Sud Tirolo) ed una volta tornati alla base, al Dinner Club, c’è un confronto tra i partecipanti e la condivisone della ricetta appresa in viaggio. A raccontare le succulente novità ieri sera nella puntata di “Che tempo che fa” proprio i tre protagonisti principali.
Carlo Cracco svela perchè è dimagrito così tanto
Il pubblico sembrava molto felice di poter avere in studio il grande chef milanese, eppure però quando lui è entrato in scena qualcosa ha catturato subito l’attenzione dei presenti e dei telespettatori collegati da casa. Sono rimasti sorpresi anche Luciana e Fabio Fazio, impossibile non notare quanto fosse dimagrito rispetto il suo solito, viso incavato e corporatura esile.
Il conduttore quindi non ha potuto esimersi dal rivolgergli la domanda che tutti si stavano chiedendo: “Sei dimagrito Carlo, come mai?” . Lo chef ha quindi preso subito la palla al balzo e senza esitazione ha confessato che “Dicevo prima a lei (Luciana, ndr), forse troppo lavoro“. Ovviamente però cerca anche di entrare nel vivo della sua spiegazione e svela il perchè di tante frustrazioni e pensieri personali che lo costringono a lavorare fino a tardi senza sosta.
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Il settore della ristorazione è sempre più complesso, si fatica a trovare giovani volenterosi che abbiano la voglia di imparare e crescere partendo anche da zero. “È un mestiere che non consente lo smart working, è un lavoro fatto di servizi. Se vogliamo che la gente vada in vacanza o che venga a trovarci, qualcuno dovrà pur farlo”, spiega lo chef con la voce seria e lo sguardo che racconta più di quanto appena ammesso.