Aumenta la tendenza giovanile relativa all’assunzione di psicofarmaci per “scopi ricreativi”: il fenomeno colpisce un adolescente su dieci.
Preoccupa la tendenza tutta giovanile relativa all’assunzione di psicofarmaci per “scopi ricreativi”. Stando ai dati riportati da Tgcom24, il fenomeno è in crescita e colpisce di media 1 adolescente su 10. A lanciare l’allarme sono i professionisti nel settore neuro e psicofarmaceuto accanto a psichiatri e specialisti dell’igiene mentale.
La fonte ufficiale cita l’importante segnalazione aperta in occasione del XXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia a Milano e a Venezia. Durante l’evento è stato evidenziato l’effetto terapeutico degli psicofarmaci; strumenti indispensabili nella cura delle disfunzioni neuro-cognitive e comportamentali se affiancate da un adeguato percorso terapeutico.
Nonostante l’obiettivo terapeutico, cresce tuttavia l’uso smodato di tali medicinali da parte di adolescenti e ragazzi per scopi altri e secondo “modalità e intenzioni diverse“: è necessario investire su campagne di sensibilizzazione per frenare il fenomeno giovanile correlato all’abuso di sostanze con effetti psicoattivi per puro divertimento.
Secondo quanto dichiarato dall’Ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente Sinpf Matteo Balestrieri citato da Tgcom24, molti adolescenti si avvicinano all’universo degli psicofarmaci, spesso per ragioni immotivate.
Numerosi adolescenti ne fanno un uso ingiustificato; sottovalutano rischi e ripercussioni; considerano questi medicinali al pari di strumenti miracolosi in termini di ottimizzazione dell’aspetto fisico, delle performance fisiche e scolastiche; con conseguente aumento di emozioni positive quali sicurezza, autostima e fiducia.
Stando ai dati del CNR, nella lista degli psicofarmaci più richiesti nell’ultimo anno spiccano quelli di regolazione del ciclo sonno-veglia, seguiti da quelli dell’umore e del dimagrimento fino a quelli per l’attenzione.
Cresce anche il consumo illegale di tali sostanze: il 18% degli studenti ha assunto almeno una sostanza psicoattiva illecita nel 2021, il 2,8% ne dichiara un uso abituale e circa il 10% degli studenti confessa di consumarne più di due anche per scopi altri alla terapia. La più diffusa in merito resta la cannabis seguita dalle New Psychoactive Substances.
Negli ultimi anni, l’assunzione degli psicofarmaci è aumentata in maniera spropositata e spesso anche immotivata da parte della fascia più giovane della popolazione: la tendenza tutta giovanile correlata all’uso di psicofarmaci per semplice sballo preoccupa gli psichiatri.
Gli psicofarmaci sono medicinali con principi attivi determinanti per il sistema nervoso del paziente affetto da ansia, depressione, bipolarismo e altre patologie mentali gravi.
Nello specifico, l’assunzione di questi farmaci aiuta a modificare la struttura neuro cognitiva, riequilibrando alcuni neurotrasmettitori, la cui alterazione è responsabile di disfunzioni dell’umore, del pensiero e/o del comportamento.
La consumazione di tali medicinali è consentita solo su prescrizione medica o da parte di uno specialista del settore, come uno psichiatra.
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