“Verissimo” ricorda Sinisa Mihajlovic riproponendo l’intervista del 2020. Ecco cosa disse il campione a Silvia Toffanin in merito alla sua famiglia
Francesca Bloise
17 Dicembre 2022
A poco meno di 24 ore dalla diffusione della notizia della morte di Sinisa Mihajlovic, l’ex calciatore e poi allenatore della Serie A che ha perso la sua battaglia contro la leucemia, Silvia Toffanin e tutto il team di “Verissimo” hanno deciso di salutarlo e ricordarlo attraverso la toccante intervista che lo sportivo aveva rilasciato al programma di Canale 5 insieme alla moglie Arianna nel gennaio 2020 parlando proprio della battaglia che insieme stavano conducendo contro la malattia.
Aveva solo 53 anni Mihajlovic ma il mostro che gli era arrivato dentro è stato più forte di lui, nonostante fosse un uomo con tantissima voglia di vivere come ha raccontato oggi al Corriere della Sera la dottoressa Francesca Bonifazi dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna che ha seguito l’allenatore fino alla fine. “Amava la vita più di qualunque altra cosa – ha detto – Poi è stato circondato dall’affetto dei suoi” in primis Arianna, che non lo ha mai abbandonato.
Sinisa Mihajlovic ed il rapporto con la famiglia: “Ci sono certe cose…”
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E proprio insieme ad Arianna, seduta sulle sue gambe, Sinisa Mihajlovic si era raccontato, in esclusiva, con Silvia Toffanin a “Verissimo” parlando del lungo percorso della malattia, diagnosticata nel 2019. Era il gennaio del 2020 quando l’ex calciatore si mostrava abbastanza sereno sottolineando come in quel momento era lui a vincere contro la leucemia.
E proprio sulla malattia Mihajlovic ha raccontato alla Toffanin come si sia sempre mostrato sorridente, positivo, lo stesso atteggiamento avuto dalla moglie che ha sottolineato: “lui non voleva far preoccupare me e io lui”. Il campione serbo trapiantato in Italia ha spiegato che entrambi non hanno mai dato l’impressione di essere preoccupati: “Non l’abbiamo mai fatto vedere, abbiamo sempre cercato di mascherare la preoccupazione”.
E parlando della sua famiglia Sinisa ha spiegato come nei confronti dei suoi figli ha sempre cercato di essere “il più effettuoso possibile”, un modo di porsi nato rispetto a quello che lui aveva vissuto nella sua infanzia: “I miei genitori non erano molto affettuosi e ancora oggi io non riesco ad essere affettuoso con loro – ha ammesso – quando vado da loro mi dico di esserlo ma poi li vedo e mi blocco, non c’è calore”.
E con la moglie Arianna? “Devo ancora migliorare con me” è proprio lei che risponde e così il campione del calcio ha ammesso quello che forse non aveva mai detto: “Ci sono certe cose che vorrei dire ma mi vergogno, non riesco a tirarle fuori”. Il riferimento è ovviamente ai sentimenti belli e di amore che ha sempre provato per sua moglie.