Uno degli avvenimenti di cronaca nera che fece maggior scandalo all’inizio degli anni ’70 riguardò la nobile famiglia dei Casati Stampa. Il marchese Camillo II aveva un vizietto che gli costò molto caro
di Daniela Germanà
2 Dicembre 2022
Il delitto Casati Stampa
Il 30 agosto 1970, nella propria abitazione di via Puccini a Roma, il nobile Camillo II Casati Stampa marchese di Soncino compì un gesto atroce. Uccise la propria moglie, Anna Fallarino, e il suo giovane amante, tale Massimo Minorenti, e immediatamente dopo si tolse la vita.
Il fatto di cronaca nera riempì le pagine dei quotidiani dell’epoca e sconvolse l’opinione pubblica a causa della fama dei personaggi coinvolti. Non solo, quello che emerse della vita privata del marchese Casati Stampa alzò un polverone di curiosità e diede inizio a uno scandalo impensabile.
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Il vizietto del marchese Casati Stampa
Si venne a sapere che il marchese Casati Stampa aveva una passione triolistica. In pratica era assolutamente consapevole degli amanti con cui s’intratteneva la moglie, anzi c’era molto di più. Era lui stesso che la spingeva a a vivere esperienze sessuali con altri uomini, giovani virgulti che venivano pagati proprio dal nobile che, con fare voyeuristico, provava piacere a essere spettatore di tali atti.
Anna Fallarino e la passione con Massimo Minorenti
Il marchese conservava numerose annotazioni e fotografie di questi incontri. Tuttavia, finché rimanevano delle esperienze mercenarie le cose procedevano serenamente. Il crollo avvenne quando egli pagò Massimo Minorenti, uno studente fuori corso di scienze politiche, per deliziare Anna Fallarino. Tra i due, però, sembrò nascere un’intesa più forte di quella meramente sessuale. Alcuni testimoni ricordano che il marchese disse: “É la prima volta che mia moglie mi tradisce con il cuore. Ma sono certo che le passerà”. A quanto pare non fu così.
Come avvenne l’omicidio
Nell’agosto del 1970 il marchese Casati Stampa era ospite dei conti Marzotto per partecipare a una battuta di caccia presso la tenuta di Valdagno. Venne a sapere che Massimo Minorenti si trovava nella sua casa in via Giacomo Puccini al civico 9, in compagnia della propria moglie. Per questo motivo tornò immediatamente a Roma. Entrò nel salotto dove lo attendevano i due amanti. Sparò tre colpi ad Anna Fallarino con un fucile Browning calibro 12 e poi altri due all’amante che tentò di proteggersi (invano) dietro un tavolo. L’ultimo colpo lo diresse verso se stesso. Ereditò tutto la figlia del marchese, Anna Maria Casati Stampa, avuta dalla prima moglie, la ballerina Letizia Izzo. Tra i beni di cui entrò in possesso c’era anche una villa ad Arcore, ora Villa San Martino, divenuta famosa dimora dell’ex premier Silvio Berlusconi, che la comprò a una cifra ridicola considerando il suo reale valore ( 500 milioni di lire contro 1 miliardo e 700 milioni di valutazione).