I pensieri negativi che sfociano in disturbi dell’ansia e depressione sono un fardello con cui molti combattono ogni giorno. Gli psicologi consigliano dei metodi efficaci per affrontarli con successo
di Daniela Germanà
16 Dicembre 2022
I problemi di salute mentale sono un argomento all’ordine del giorno. Fortunatamente sono caduti i vecchi tabù al riguardo (sintomo di ignoranza) e sempre più persone ammettono di soffrirne. Allo stesso tempo, però, si è messo in evidenza quanto essi siano diffusi a tutta la popolazione, senza distinzione, segno che indubbiamente c’è qualcosa che non va nella società odierna.
I pensieri negativi possono diventare un peso insostenibile da portare. Alcuni iniziano a far macchinare la mente dal momento in cui mettono piede fuori dal letto la mattina. Troppo stress, troppa competitività e aspettative, troppi confronti, preoccupazioni generalizzate, soldi che non bastano mai, problemi in famiglia, paura per il futuro, per la salute e molto, molto altro. La psicologa Adela Berrozpe, docente presso l’UIC di Barcellona, definisce tali pensieri “montagna di rifiuti psichici”. E cosa si fa con i rifiuti? Bisogna disfarsene, gettarli via.
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Se soffrite di disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressione o altre patologie legate alla sfera psichica è opportuno consultare uno specialista del settore. Tuttavia, alcuni psicologi hanno suggerito alcuni stratagemmi per allontanare i pensieri negativi e alleggerire la propria quotidianità. Non è facile distruggere un’abitudine portata avanti per tanto tempo, tuttavia non è impossibile. Il cambiamento dev’essere come un’opportunità stimolante per l’essere umano.
Il dottor Juan José López Jurado, psicologo di Mundopsicólogos, sostiene che molti pensieri, infatti, scattino in maniera automatica, poiché agiamo in base a modelli meccanici. Riuscire a spezzare la catena equivale a rinascere, fiorire con nuove idee. Spesso ci soffermiamo su un singolo dettaglio negativo senza vedere il più ampio contesto e ci sentiamo immediatamente sconfitti. Proviamo rabbia, sminuiamo le nostre qualità e ci diamo la colpa esclusiva di tutto ciò che non va e che ci circonda.
Bisognerebbe imparare a rivalutare i nostri pensieri negativi, a ridimensionarli. Potreste iniziare con l’annotarli, scrivendoli su un taccuino, aggiungendo come e quando compaiono e descrivendoli. Questo potrebbe aiutare a vederli per quelli che sono, nella loro reale entità. Bisognerebbe saper differenziare eventi ed emozioni senza, tuttavia, cadere nell’effetto contrario, ossia nella positività tossica in cui si resta in uno stato ciecamente positivo e ottimista, correndo il rischio di subire un trauma peggiore quando le cose vanno male seriamente.
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