MasterChef Italia. La gara culinaria più seguita del piccolo schermo è entrata nel vivo. Una prova apparentemente semplice ha messo in difficoltà i concorrenti
Chi sarà eletto nuovo MasterChef 2023? La strada è ancora lunga per saperlo. La competizione culinaria più amata e seguita del piccolo schermo è iniziata lo scorso 15 dicembre. Il vincitore sarà decretato, eliminazione dopo eliminazione, solo a marzo. Ci attendono ancora più di due mesi di sfide all’ultima pietanza.
Il terzetto di giudici è composto ancora una volta da Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciuolo. Saranno loro a mettere alla prova i 20 concorrenti, non senza provocare un po’ di ansia e tensione. L’ultima puntata del 2022, andata in onda il 29 Dicembre, è stata caratterizzata dalla Prova in Esterna a Ponte Vecchio di Bassano del Grappa.
I grandi chef sono autori di piatti unici, originali, personali che con il tempo diventano iconici. La loro arte consiste nell’unire fantasia, chimica, creatività, destrezza e conoscenza. Non è assolutamente facile. C’è da rimanere estasiati davanti a pietanze gourmet che diventano una magia del gusto.
Tuttavia, è complicato eccellere nella preparazione di un piatto che potremmo definire “comune” o tradizionale. Cosa mai si potrebbe apportare di nuovo tanto da renderlo indimenticabile? Eppure sta proprio lì la maestria del vero cuoco. C’è riuscito Joël Robuchon (1945 – 2018), chef francese che detiene il record di più alto numero di stelle: 32. Il suo puré di patate è un’icona dall’inizio degli anni ’80. Il New York Times lo ha riconosciuto come il migliore al mondo. Il fatto che il suo piatto più famoso sia anche uno dei più semplici dimostra la sua capacità di esaltare gli alimenti basilari con precisione e attenzione ai dettagli. É stata questa la prova che hanno dovuto affrontare i concorrenti di MasterChef nel Pressure Test.
Vari i segreti per prepararlo alla perfezione. Per ogni chilo di patate si deve aggiungere mezzo litro di latte (caldo) e ancora mezzo chilo di burro (freddo). Le patate, inoltre, devono essere le ratte: di piccole dimensioni e dalla consistenza morbida. Prima di impiattare, come ricorda Giorgio Locatelli, bisogna passarlo almeno tre volte al setaccio: “Ogni volta che si passa al setaccio, si spaccano le fibre, aggiungi aria e il purè ha ancora più tempo per prendere il burro”.
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