Il 19 luglio 2021 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna per la famiglia Ciontoli a causa dell’omicidio di Marco Vannini. L’ex fidanzata sta scontando la pena a Rebibbia
di Daniela Germanà
10 Dicembre 2022
Marco Vannini, l’omicidio a Ladispoli
Era la sera del 17 maggio 2015. Il giovane Marco Vannini si trovava a casa della sua fidanzata Martina Ciontoli a Ladispoli, comune sul litorale a nord di Roma. Venne raggiunto da un colpo sparato da una Beretta calibro 9. A far partire il colpo sarebbe stato Antonio Ciontoli, padre di Martina. Si parlò d’incidente. A quanto pare l’uomo pensava che l’arma fosse scarica. Il ritardo nel chiamare i soccorsi ha decretato la morte del giovane che, probabilmente, avrebbe avuto una possibilità di salvarsi.
Martina Ciontoli, la sua vita in carcere dopo l’omicidio del fidanzato
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Il 19 Luglio 2021 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni di carcere per omicidio con dolo eventuale per Antonio Ciontoli e a 9 anni e quattro mesi per sua moglie, Maria Pezzilli, e i loro figli Martina e Federico per “concorso semplice attenuato dal minimo ruolo e apporto causale”. Tutta la famiglia Ciontoli sta scontando la propria pena a Rebibbia, a Roma, in quattro sezioni separate.
L’ex fidanzata di Marco, Martina, si trova nel “reparto orchidea”, area destinata alle detenute giudicate meno problematiche, che non hanno dipendenze e sono più collaborative. Lì hanno a disposizione un balcone e la lavanderia e la possibilità di riabilitare se stesse. Secondo quanto riportato da Tgcom24, Martina Ciontoli avrebbe ripreso a studiare e lavora nel laboratorio di un operatore di telecomunicazioni all’interno delle mura carcerarie. Inoltre, nonostante la detenzione, avrebbe trovato un nuovo compagno che va spesso a trovarla a Rebibbia. Sono stati visti scambiarsi effusioni. Le altre detenute hanno detto a La Repubblica: “Fanno tenerezza. Si vogliono bene”.
Chi non riuscirà mai a trovare pace sono i genitori di Marco Vannini che non si sono mai rassegnati nel cercare giustizia per lui. Il giovane era figlio unico, nutriva il sogno di entrare a far parte delle Frecce Tricolore.