Anna Parlato Grimaldi venne trovata morta il 31 marzo del 1981, uccisa da quattro colpi di pistola. Si intrecciarono più piste ma il delitto non ebbe mai soluzione
di Daniela Germanà
15 Dicembre 2022
Il Giallo di Posillipo: chi fu la vittima
Anna Parlato Grimaldi era una donna dell’alta borghesia di Napoli. Era sposata con l’armatore Ugo Grimaldi, nipote di Achille Lauro. Madre di quattro figli, era una donna intelligente, colta, raffinata con una grande passione per il giornalismo. Ottenne il tesserino da pubblicista e lavorò inizialmente per il quotidiano di proprietà di famiglia,“La Roma”. Successivamente fece il suo ingresso come redattrice per “Il Mattino”.
Il matrimonio con Grimaldi era già finito. In quest’ambito intrecciò un primo rapporto con il segretario di redazione, Francesco Bufi, per poi legarsi sentimentalmente al capo della cronaca del giornale, Ciro Paglia, 41 anni. Il 31 marzo del 1981 il corpo di Anna Parlato Grimaldi venne trovato privo di vita nel giardino della sua villa in Via Petrarca, accanto alla sua Fiat Panda. La raggiunsero 4 colpi di pistola.
Omicidio Parlato Grimaldi: i sospetti
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I sospetti degli investigatori ricaderro in principio su Elena Massa. Si seguì, infatti, la pista passionale. Elena Massa era l’ex moglie di Ciro Paglia; anch’essa giornalista de “Il Mattino”, si dice che soffrisse di una vasta gelosia nei confronti di Anna Parlato Grimaldi, sia per ovvi motivi privati, sia lavorativi. Dopo la separazione dal marito, la Massa continuò a risiedere nella propria dimora di via Posillipo insieme al figlio undicenne mentre Ciro Paglia andò a convivere con l’amante in una garçonniere in affitto via Chiatamone, a pochi passi dalla redazione de “Il Mattino”. Il giorno dell’omicidio fu proprio lì che la vittima lasciò un anello regalatole da Paglia, sul letto della garçonniere, e le chiavi dell’appartamento. Perché mai l’avrebbe fatto?
Inoltre, si scoprì che l’arma del delitto è stata una Browning baby, una pistola dalle piccole dimensioni, femminile, che poteva essere contenuta in una borsetta. Elena Massa ne posseva una; è proprio l’ex marito a rivelare di avergliela regalata. Tuttavia, la giornalista ha un alibi. Dice di aver giocato a tennis con il figlio, di essere rientrata a casa per cena e di aver comprato successivamente dell’acqua minerale a piazza San Luigi. É un luogo insolitamente lontano dalla sua dimora e vicino a quella di Anna Parlato Grimaldi. La giustificazione fu che andò a colpo di sicuro in un negozio specifico perché sapeva che avrebbe trovato la marca desiderata. Anche per la polvere da sparo rinvenuta sulle sue mani diede una spiegazione: era andata, infatti, al poligono di tiro dove era solita esercitarsi da circa 10 anni. Elena Massa dichiarò, inoltre, di non essere più in possesso della pistola incriminata perché le fu rubata.
Il giallo di Posillipo: la seconda ipotesi
Nonostante i forti dubbi e l’arresto in un primo momento, Elena Massa fu liberata per insufficienza di prove. Disse, inoltre, riferendosi alle numerose scappatelle di Ciro Paglia: “Se avessi voluto uccidere l’amante di mio marito, avrei dovuto cospargere di cadaveri le strade di Napoli”.
Altra pista fu quella legata alla Camorra. Un collaboratore di giustizia, Ciro Vollaro, dichiarò che la Parlato Grimaldi fu uccisa per errore dai Mallardo, responsabili del rapimento il 2 dicembre del 1980 del nipote, Gianluca Grimaldi. Anna cercò d’intercedere parlando in carcere con il boss Raffaele Cutolo. Potrebbe essere morta per salvare il parente tanto amato. Quale fu la verità? Il giallo di Posillipo distrusse la vita a due donne: la vittima ed Elena Massa, bollata come assassina per gran parte della sua esistenza.