Dopo 40 anni, il caso Orlandi è ancora aperto. Emergono novità sul giallo irrisolto che nel 1983 ha portato alla sparizione nel nulla di Emanuela, all’epoca 15enne.
Dal 1983 a oggi, il caso di Emanula Orlandi non hai smesso di destare dubbi, lasciando un oscuro giallo aperto. La scomparsa della giovane cittadina vaticana, all’epoca 15enne, è rimasta un mistero, portando a una ricerca senza fine per svelarne il movente.
Era il 22 giugno dell ’83 quando Emanuela, mentre stava tornando a casa dopo una lezione di musica, è svanita nel nulla. Sul tragico evento si indaga da ormai 40 anni, portando a un’alternarsi di piste. Di recente sono emerse novità in merito alla vicenda. In questi giorni è stata istituita una commissione parlamentare di inchiesta che torna a indagare su questo e altri casi simili.
Negli ultimi 40 anni le piste per scoprire le ragioni dietro la scomparsa di Emanuela Orlandi sono state tante. Come tanti sono stati gli sforzi da parte degli investigatori che si sono visti spesso mettere i bastoni tra le ruote da depistaggi e fuorvianti indizi.
Tra ipotesi e supposizioni, ci sarebbe anche quella che la Orlandi sia figlia di papa Karol Wojtyla. Inoltre tra le teorie c’è l’ipotesi che il suo rapimento sia frutto di un’azione terroristica – con il possibile supporto dei servizi segreti – nell’ambito della Guerra Fredda, per mettere in scena un ricatto finanziario. Secondo altre ipotesi, invece, la scomparsa della 15enne si inserirebbe in vicende sessuali legate a personalità in tonaca.
Archiviato nel 2015, di recente sono emersi atti e verbali finiti nel dimenticatoi. Prove che gettano luce su quanto il caso di Emanuela sia legato a quello della Gregori, anche lei scomparsa, ma un mese prima di quel terribile giugno 1983. Queste sparizioni potrebbero essere state dettate da un ricatto contro la Santa Sede ed essere legate all’attentato di Giovanni Paolo II.
Per far chiarezza una volta per tutte sulla verità di questo giallo senza fine, ha preso il via una commissione parlamentare d’inchiesta destinata a riaprire le luci sul caso Orlandi e non solo. Sul tavolo anche la vicenda simile di Mirella Gregori, scomparsa un mese prima di Emanuela e anche lei mai più rivista, e dell’omicidio di Simonetta Cesaroni.
A seguito della novità sul caso è intervenuto il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, che ha scritto sui social quanto confidi nella commissione, nella speranza che grazie al suo lavoro venga abbattuto il muro di questo caso senza risposta, che da anni è invalicabile, scoprendo finalmente la verità sulla sparizione di sua sorella.
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