La donna lavorava nel caseificio di famiglia, era amata e ben voluta da tutta la comunità che ora si interroga su come sia accaduto tutto ciò.
Occhi azzurri, capelli ricci corvini ed un sorriso che appagava e apriva il cuore a chiunque la incontrava. La comunità di Coazze dove lavorava nel caseificio di famiglia non si dà pace, ma neppure le altre frazioni della provincia mantovana che proprio nel caseificio della famiglia Azzoni si servivano da anni, tra queste Zovo, Moglia, San Benedetto Po e Pegognaga.
Il clamore sui social è stato enorme e in poche ore tutti gli amici della donna erano a conoscenza di quanto accaduto nel piccolo paese.
Stroncata da un infarto mentre dormiva, un arresto cardiaco che se l’è portata via a soli 48 anni lasciando il marito ed le figlie di 18 e 22 attoniti per l’immane tragedia a cui ora non sanno darsi pace.
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È successo tutto mercoledì 3 novembre intorno alle 22, quando lei ha salutato il marito dicendo che sarebbe andata a dormire. Il consorte Simone Molinari le ha risposto di andare e che l’avrebbe raggiunta di lì a poco.
Poco dopo l’amara scoperta e la chiamata immediata al 118 che si è recato velocissimo presso la loro casa per rivolgere alla donna in primi soccorsi. Subito però si è compreso che nulla si poteva più fare per Micaela se non constatarne l’ora del decesso.
Anche una delle figlie della vittima, con nozioni di pronto intervento, prima dell’arrivo dell’ambulanza ha effettuato delle manovre di primo soccorso sulla madre, ma nulla è valso per risvegliare il sorriso di Micaela.
Il medico che è giunto sul posto ha chiesto che venisse effettuato l’esame autoptico sulla salma, quindi, inizialmente il corpo è stato portato nella camera ardente dell’ospedale Montecchi di Suzzara, mentre da ieri si trova nell’obitorio di Mantova dove verrà effettuata l’autopsia per capire le reali cause della morte improvvisa.
La donna non aveva mai manifestato segni di stanchezza o altre patologie pregresse che potessero far risalire a problemi di cuore. La data dei funerali non è ancora stata comunicata, si attende prima l’esito degli esami clinici.