Gigliola Guerinoni è passata alla storia come la mantide di Cairo Montenotte. La donna è stata condannata a scontare 26 anni per l’omicidio di uno dei suoi molteplici amanti. Qual è la sua storia
La protagonista della nostra storia, Gigliola Guerinoni, nasce a Cairo Montenotte (in provincia di Savona) il 23 febbraio 1945. I suoi genitori sono Abramo, che di professione è un maresciallo dei carabinieri, e Maria Oddera.
Gigliola è passata alla storia come una mantide assassina dal fascino fatale. Contrae il primo matrimonio giovanissima, a soli 19 anni, con il metronotte Andrea Barillari, dal quale ha due figli (Alex e Fabio). Quest’unione durerà poco perché Gigliola inizia presto una relazione con un uomo di ben 27 anni più grande di lei, facoltoso, che può garantirle più benessere. Stiamo parlando di Ettore Geri. Egli abbandona la propria famiglia, moglie e figlia, poiché innamorato pazzo della Guerinoni. Membro del MSI, l’uomo compra una galleria d’arte all’amante e va a vivere insieme a lei nell’appartamento al piano superiore. Insieme hanno una figlia, Soraya Raffaella. Ma Gigliola Guerinoni si annoia facilmente di quella monotonia e fa entrare nel menage familiare un altro personaggio, tale Pino Gustini, un pittore. Anch’egli lascia la moglie, Fiammetta Martini, e accetta di vivere nella stessa casa con la Guerinoni e l’anziano Ettore Geri. Pino Gustini e Gigliola Guerinoni si sposano il 22 settembre 1979.
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Pino Gustini muore prematuramente a 52 anni nel 1986 a causa del diabete. Sorgono, però, sospetti di una mancata assistenza o cure sbagliate. Il dito viene puntato sulla seconda moglie, Gigliola Guerinoni. Ella è affranta, distrutta dal dolore e fa tumulare Gustini nel cimitero dei Porri. Accanto è già pronta anche la sua tomba, con il nome e la foto, per quando verrà il suo momento.
Morto il marito, l’interesse di Gigliola si sposta su uno degli uomini più facoltosi del paese. Si tratta di Cesare Brin, proprietario di un’antica farmacia (l’unica di Cairo Montenotte), ma non solo. É anche consigliere comunale, possidente ed ex presidente della società calcistica Cairese.
Sembrerebbe una bella “preda” sulla carta. L’uomo, in realtà, in seguito ad alcune operazioni finanziarie azzardate, è sul lastrico. É sposato con la collega farmacista Enrica Colombo. I due ben presto divorziano, mantenendo buoni rapporti. S’insinua così la nostra “mantide”, iniziando una relazione con Brin.
L’omicidio di Cesare Brin e la condanna
L’uomo scompare il 12 agosto 1987 e il suo cadavere viene rinvenuto pochi giorni dopo in una discarica in condizioni spaventose. Irriconoscibile, viene identificato solo perché è stato rinvenuto un portachiavi annerito con il simbolo dell’ordine dei farmacisti. É stato ucciso a colpi di martello.
Inoltre, dalla testa del cadavere manca un pezzo di teca cranica. Suggerisce che l’omicidio non è avvenuto in quel luogo ma che il corpo sia stato spostato. Il pezzo mancante viene ritrovato successivamente sotto il gradino di una scala che porta all’appartamento di Gigliola Guerinoni.
Ella viene arrestata con l’accusa di omicidio volontario, aggravato da futili motivi, soppressione e occultamento di cadavere. Il processo di primo grado inizio il 1° giugno 1989, dinanzi alla Corte d’assise di Savona. La Corte dichiara la mantide colpevole e la condanna a 21 anni di reclusione per l’omicidio di Cesare Brin e ad altri 5 per l’occultamento.
Viene coinvolto anche Ettore Geri a cui vengono dati 1 anno e 6 mesi per la soppressione di cadavere. Egli muore nel 2015 a 97 anni.
Gigliola Guerinoni viene scarcerata il 12 marzo 2014. É ancora in vita.