Il caso dell’omicidio delle tre prostitute uccise selvaggiamente a Roma potrebbe essere arrivato a una svolta. Arrestato il presunto killer. Ha rilasciato una parziale confessione
Tre donne uccise. I cadaveri ritrovati in due palazzine distanti meno di un chilometro l’una dall’altra. In comune avevano il mestiere (tutte prostitute) e il brutale modo in cui sono state uccise, sgozzate con un coltello. La zona Prati di Roma diventa la scena di un giallo che ha sconvolto la nazione intera.
In via Augusto Riboty, intorno alle ore 10,48 di giovedì 17 novembre, sono state ritrovate le prime due vittime di nazionalità cinese. Circa due ore dopo, in via Durazzo 38, la sorella di Marta Castano Torres (in arte Yessenia), transgender 65enne colombiana, ha rinvenuto il suo corpo in un sottoscala. Le modalità degli omicidi hanno fatto pensare agli investigatori della forze dell’ordina che possa essere stato frutto di un piano premeditato. Ieri è stato arrestato il presunto killer: di chi si tratta.
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L’uomo arrestato per l’omicidio di tre donne a Roma è Giandavide De Pau, 51 anni. Condotto in questura, è stato posto sotto interrogatorio per oltre sette ore.
Ha rilasciato una parziale confessione. Ha ammesso di essere stato nella casa di via Riboty dove sono state assassinate le prostitute cinesi. “Ho tamponato la ferita alla gola di una di loro” – ha detto – “Poi ho un blackout. Non ricordo nulla”.
De Pau, infatti, dice di non ricordare di essere stato in via Durazzo dove è stata trovata la terza vitima. “Ho solo vagato per due giorni senza mangiare né dormire” – ha dichiarato alle forze dell’ordine. In seguito si è recato a casa della madre e della sorella con i vestiti intrisi di sangue. Sono state proprio quest’ultime a chiamare le autorità.
La madre di De Pau ha detto in un’intervista a Il Messaggero: “Era confuso, in stato di choc, non si ricordava nulla, parlava di sangue, di tanto sangue, diceva anche che c’era un’altra persona”. Ha poi proseguito: “Gli abbiamo detto di raccontare ma lui continuava a ripetere che non si ricordava nulla”.
Giandavide De Pau non è un nome sconosciuto alla polizia. Si anoverano diversi precedenti penali legali a reati legati alla droga e al riciclaggio. Figura, inoltre, tra gli indagati dell’operazione Orchidea e nel blitz che i carabinieri misero a segno nel 2020 al Tuscolano.
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