Il sequestro Orlandi sembra giunto a un passo dalla soluzione finale grazie ad alcune novità emerse nelle ultime settimane.
Forse dopo 39 anni la famiglia di Emanuela Orlandi si darà pace per la scomparsa di loro figlia avvenuta il 22 giugno 1983 quando aveva appena 15 anni. La sua fuga venne presto associata anche a quella di un’altra giovanissima, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio dello stesso anno e mai più ritrovata. Questo duplice giallo è ancora una ferita aperta per la giustizia italiana che non si è mai rassegnata di poter fare luce sulle dinamiche dietro la vicenda. Pare, che abbiano mobilitato insieme lo Stato Vaticano, l’Istituto per le opere di religione (IOR), il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Stati. Si parla però anche della Banda della Magliana e di organizzazioni terroristiche internazionali coinvolte nel rapimento. Emanuela viene adescata dopo scuola con la scusa di fare volantinaggio per la Avon e pagata molto bene per il facile ruolo che avrebbe dovuto compiere. Alle 21 di sera scattò l’allarme per il non ritorno a casa della ragazza.
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Movente multiplo per il sequestro di Emanuela Orlandi, tutta la verità a galla
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Papà Ercole Orlandi, messo pontificio in Vaticano, il 23 giugno sporge denuncia alla Polizia e da lì inizia l’iter delle ricerche ufficiali che coinvolgeranno più fronti investigativi.
Dopo due giorni la famiglia è contattata dall’Amerikano, nome dato all’uomo con inflessione statunitense che chiederà loro la scarcerazione di Ali Agca, condannato all’ergastolo per l’attentato a Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981, in cambio del ritorno di Emanuela.
Ad inizio anni 2000 parla anche l’ex amante del boss della Magliana Enrico De Pedis, detto Renatino, tale Sabrina Minardi, che confessa che le era stato chiesto all’epoca dei fatti di andare a prelevare una ragazza che lei identificò come la Orlandi e di portarla ad un prelato “con il cappello a falde larghe”.
Nel 2013 arriva anche il terzo movente del sequestro. Si fa vivo Marco Accetti, figlio di massone, che consegna agli Orlandi il flauto traverso che viene riconosciuto essere proprio quello della 15enne.
Lui si autoaccusa alla Polizia dei sequestri di Emanuela e di Mirella, “nell’ambito di un piano ordito a suo dire da tonache rosse, vicine al cardinale Casaroli. Non fa però i nomi dei complici”. Spiega Il Corriere.
Tanti i moventi in ballo del doppio sequestro di persona. Oltra alla scarcerazione di Agca, anche il contenzioso IOR-Ambrosiano, l’esclusione di Marcinkus dalla banca vaticana e raggiri sessuali.
Un giallo ancora vivo che in queste ore sta facendo discutere anche su Netflix grazie alla docu-serie “Vatican girl”, firmata dal regista Mark Lewis.
Andrea Purgatori, giornalista noir, si muove in 4 parti per cercare di trarre un fil rouge dietro un sequestro che si spera possa presto arrivare ad una conclusione certa.