Angela Celentano. Si riaccende la speranza di ritrovare la bambina (oggi donna). Una nuova pista la collocherebbe in Sud America. L’avvocato della famiglia, Luigi Ferrandino, chiarisce sugli ultimi sviluppi
La piccola Angela Celentano si trovava sul Monte Faito nei pressi di Vico Equense (Napoli) insieme alla sua famiglia per fare un’escursione. Aveva solo tre anni. Scomparve improvvisamente senza lasciare traccia. I fatti risalgono al 10 agosto 1996, intorno alle ore 13. Fu vista l’ultima volta mentre percorreva un sentiero con altri due bambini che non hanno saputo dare spiegazioni soddisfacenti su quanto accaduto.
Da allora i genitori di Angela, Maria e Catello Celentano, non si sono dati pace e hanno continuato a cercarla senza sosta. Quella bambina oggi avrebbe 29 anni. Una nuova pista la collocherebbe in Sud America.
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L’avvocato della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino, ha comunicato durante la trasmissione Mediaset “Mattino Cinque” che una ragazza sudamericana che ha una spiccata somiglianza con le sorelle di Angela Celentano, verrà sottoposta al test del DNA.
Tuttavia, si tratta di una mossa rischiosa perché i campioni biologici verranno prelevati a sua insaputa. A quanto pare, infatti, la persona in questione non sarebbe facile da avvicinare. L’avvocato Ferradino ha detto, infatti, che appartiene a una famiglia facoltosa e “ha una rete di protezione attorno molto forte”. Inoltre, eserciterebbe una professione che non consente di raggiungerla facilmente.
Per questo motivo, un contatto esperto ha invitato la donna in Europa con lo scopo offrirle una collaborazione professionale. In quell’occasione avrà il difficile compito di prelevare un campione biologico in modo tale da poter eseguire il test del Dna.
L’avvocato Ferradino ha poi aggiunto tramite il Corriere della Sera: “Se avessimo voluto fare come sempre ci saremmo dovuti rivolgere alla Procura che avrebbe dovuto coinvolgere il ministero degli Esteri e avviare una rogatoria internazionale e sarebbero passati mesi se non anni”.
Nessuno, inoltre, avrebbe potuto avere la certezza che la persona in questione accetterebbe di sottoporsi al test spontaneamente. Potrebbe rifiutare per proteggere quella che ritiene sia la sua vera famiglia che, eventualmente, dovrebbe dare parecchie spiegazioni. Prima di alzare un polverone, si preferisce scoprire la verità in una maniera più soft.