Sarah Scazzi, ecco il perchè l’hanno uccisa. Retroscena sul matrimonio

A distanza di più di 10 anni dalla scomparsa di Sarah Scazzi, emergono ulteriori dettagli sul delitto di Avetrana.

Era il 26 agosto 2010 quando emerse la notizia del delitto di Avetrana divenne un caso mediatico ad alto impatto. Il 6 ottobre di quell’anno fu ritrovato il corpo di Sarah Scazzi e trasmesso in diretta durante la puntata televisiva di “Chi l’ha visto?”.

In collegamento da Avetrana, la cugina Sabrina Misseri. La villetta, definita poi nel tempo “degli orrori”, fu assalita dalla folla e dai giornalisti per capire al meglio le informazioni sul caso. Un caso complesso che coinvolgeva, a soli 15 anni, la giovane Sarah fatta fuori da quella che considerava la sua famiglia.

La Corte suprema di Cassazione condannò in via definitiva la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano all’ergastolo con l’accusa di concorso in omicidio volontario. Il movente dell’omicidio sarebbe ricaduto sempre sulla gelosia morbosa che la cugina Sabrina nutriva nei confronti della giovane Sarah.

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Il retroscena sul matrimonio e la gelosia: ecco perchè Sarah Scazzi fu uccisa

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Dopo una serie di smentite, retroscena e contraddizioni, la verità giudiziaria attribuì alla gelosia il movente del delitto. L’amore non corrisposto tra Sabrina Misseri e il cuoco Ivano Russo, all’epoca dei 27 enne, emerse dai fatti.

Sabrina aveva un flirt con il ragazzo ma era ossessionata da lui, tanto che, dai tabulati telefonici, inviava circa 4500 messaggi al giorno. Un amore non corrisposto che ebbe un punto di svolta nella notte tra il 3 e il 4 agosto quando Ivano Russo chiede a Sabrina di appartarsi in auto per consumare un rapporto.

La fine della storia con Ivano, viene attribuita, da Sabrina alla cugina Sarah che, secondo le dicerie del paese, aveva un flirt con il cuoco. Il retroscena, invece, è legato alla fine del matrimonio tra Cosima Serrano e Michele Misseri dove si legge tra i messaggi intercorsi tra Sabrina e Ivano particolari che rendono ancora più enigmatico il caso: “Non voglio lasciare mio padre nelle grinfie di mia madre”, si legge.

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