Il sequestro risale alla scorsa domenica 16 ottobre: la vittima insegnava matematica a una scuola di opposizione al regime militare.
Macabra notizia da un villaggio del Myanmar. A riportare l’informazione è NBC News: un uomo di 46 anni è stato sequestrato e ucciso dai militari. La vittima svolgeva servizio di volontariato presso un istituto scolastico finanziato dal National Unity Government (NUG), il governo ombra contro la giunta militare birmana al potere dal golpe del 1 febbraio 2021.
Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, il delitto si è consumato nella regione di Magway, nel cuore del Myanmar. La vittima, che svolgeva la professione di insegnante di matematica nella scuola di opposizione al regime militare, è stata sequestrata la scorsa domenica e uccisa il giorno seguente (17 ottobre) in un piccolo villaggio del Paese.
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La testa dell’insegnante esposta in cima al cancello
Lavagna (Pixabay) yeslifemagazine.itNON PERDERTI ANCHE —> “Vedo i draghi”, tragico incidente: morto investito 30enne a piedi sul GRA
Secondo quanto si apprende dalle informazioni rilasciate dai principali media internazionali, il professore di matematica è stato decapitato per mano dell’esercito. La sua testa è stata appesa in cima al cancello di ingresso della scuola mentre il resto del corpo giaceva a terra, ai piedi della stessa recinzione.
A confermare le dinamiche del delitto sono stati i residenti del villaggio: secondo le testimonianza è stato l’esercito birmano il responsabile del sequestro e dell’omicidio di U Saw Tun Moe, 46 anni. Dopo venti anni di servizio presso un istituto privato, l’insegnante aveva trasferito le sue lezioni di matematica in una scuola finanziata dal NUG, governo in forte opposizione con il regime militare al potere.
Nello specifico, l’obiettivo del NUG è indirizzato all’adozione di “azioni legali di ferma opposizione al consiglio militare per le sue violazioni dei diritti umani, i crimini di guerra e gli atti di terrorismo” contro la popolazione birmana.
L’omicidio di U Saw Tun Moe, ucciso in un villaggio a circa 3 km di distanza dal rinvenimento del capo esposto, è solo l’ultimo caso di un’innumerevole lista di abusi e soprusi perpetrati dall’esercito birmano, accusato di violenza, crudeltà e morte verso gli oppositori al governo della giunta militare.
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